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... e chiovi

 

Il mio primo libro: "... e chiovi"

 

Primo Premio  LIBRO EDITO DI POESIA

al 3°Concorso pennacalamaio@zacem.it 2009/2010

 

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Biblioteca Regionale Universitaria - Via I settembre, 117 - 98122 Messina -  U.O. III - Accessioni - ... e chiovi.  N.I. 341127

 

RINGRAZIAMENTI:

 

Ringrazio per la realizzazione di questo mio libro, che racchiude i trent’anni della mia arte, l’editore Peppino Tozzi che ha creduto in me e si è offerto di pubblicare queste mie composizioni, Alfonso Chiaromonte e tutti coloro che mi hanno incoraggiata nel corso degli anni, da mio padre – sin da bambina – ai miei amici virtuali, della mia città e non solo, alla mia famiglia e i miei figli Alba e Luigi e a coloro che sono riusciti con i loro versi a trascinarmi in questo viaggio nella poesia come Giuseppe Greco che mi ha dato l’input con il favorevole onore di ritirare in sua vece un suo premio. Ringrazio altresì gli amici, Giuseppe La Delfa e Gualtiero Giovanni Canu, che non si stancano mai di spronarmi nel concretizzare la mia creatività personale e Ninni Magrì per i suoi preziosi consigli.   

 Una dedica e un ricordo va anche a colui che mi ha dato la più grande soddisfazione per la realizzazione della mia pittura e che mi ha fatto scoprire la gioia dell’essere artefice per mezzo del mio talento: il compianto parroco Don Giuseppe Malgioglio.

 

 

Recensioni e commenti al testo:

Per la prima volta in anteprima mondiale  Flavia Vizzari  delizia i suoi numerosissimi estimatori  con i versi del suo primo libro dal titolo “…e chiovi”.  I miei trent'anni d'arte tra ricordi, poesia, sogni e irrealtà, suddiviso in diverse sezioni, arricchito di immagini dei suoi dipinti. La nostra amica poetessa in lingua e in vernacolo, pittrice messinese da alcuni lustri, vanta numerosi riconoscimenti in ogni parte della Sicilia e d'Italia, fa parte di numerose associazioni e circoli letterari della sua città. Per rendersi conto di chi è Flavia Vizzari necessita conoscerla in tutta la sua essenza, fatta di dinamismo, di altruismo, di volontariato, di voglia di crescere culturalmente, voglia di sapere in modo corretto e professionale, insomma un vulcano in eruzione. Promotrice e organizzatrice culturale da decenni, opera nell'ambiente artistico-letterario nella città peloritana e nell'hinterland provinciale, con entusiasmo giovanile e l'abilità di una veterana, l’artista Flavia, è una persona genuina e generosa in tutte le sue espressioni interiori ed esteriori. Ha talento artistico da perfetta competente, delicata nei suoi versi sia in lingua che in vernacolo.  La Vizzari, ha iniziato la sua carriera artistica come pittrice ottenendo significativi successi e riconoscimenti, ha proseguito scoprendo la poesia in lingua fin dagli anni ‘80 e recentemente anche in vernacolo. La sua innata inclinazione per l'arte, il suo grande spirito di osservazione, la sua genialità, la contemplazione della natura, l’innata sensibilità l'hanno portata ad esternare in versi e a realizzare quadri di un certo valore artistico in tutto il suo turbinio interiore. L'aspetto peculiare di Flavia è quello di essere una poetessa e artista versatile, attaccata alla famiglia, ai valori morali e spirituali. Amante della poesia di Alda Merini – conosciuta a Messina in occasione del conferimento della laurea ad honorem –  di Nino Martoglio, di Ignazio Buttitta, e di Pablo Neruda. In tutte le sue poesie balza palese il pathos che mette in risalto le doti di una appassionata donna del sud, amante della propria terra, delle tradizioni e del folclore. Tutte le poesie della nostra poetessa trasmettono un messaggio a sfondo morale e sociale ma, a nostro avviso sono degne di particolare attenzione le recenti: Focu, Vardu la luna e "dulcis in fundo" la vincitrice di premi: E chiovi… che dà il titolo al libro ed emozioni nell'ascoltatore:  «E chiovi, / sbrizziannu alleggiu alleggiu, / chiovi dintra di lu cori, / chiovi supra lu mari / e chiuvennu acchiana /a lu straventu / assicutannu lu celu. // E chiovi … / chiovi macari / addintra nuvuli janchi /ca d’appressu la luna / canciunu culuri, /chiovi ’nta lu centru / di li stiddi scunfinati. // E chiovi … / chiovi ’nta tuttu l’insemi / mistiriusu di lu celu / comu chiovi / dintra di tia, / dintra di li to’ pinzeri / raccamannu ’nta li stiddi. // E chiovi … / chiovi vulannu cu lu ventu, / scinnennu sutta di lu mari / …». Lirica ricca di metafore e di allegoria è racchiuso qui il  modo solare di fare poesia della poetessa messinese.      
Ho letto tutte le poesie di questa raccolta della Vizzari e ho individuato la bellezza interiore e universale che tutti i poeti hanno come bagaglio culturale intrinseco, in definitiva posso dire che sono presenti i requisiti linguistici indispensabili per rendere la sua lirica sobria, musicale, ricca di colori, di sentimenti e di passioni. In un mondo ormai in declino, la funzione della poesia deve essere catalizzatrice e portatrice di una nuova speranza di riscatto culturale all'insegna della solidarietà fra i popoli. La poesia proviene dal divino che è in noi. Facciamo tesoro di questo dono immenso. Impegniamoci noi uomini  di buona volontà che amiamo i valori della vita e ne apprezziamo il contenuto, a cambiare questa vecchia terra da atteggiamento negativo a positivo  e mettiamo al servizio dell'umanità un impegno serio per la pace  e la prosperità duratura fra i popoli di tutto il pianeta senza distinzione di colore, di razza e appartenenza a credi religiosi.

 

                                               Giuseppe La Delfa ( 20-02-09)

 

    

        Flavia Vizzari   ha un impeto vulcanico, nel suo animo ribolle magma artistico che non può rimanere imploso e travalica all'esterno  attraverso i suoi dipinti e le composizioni poetiche da consegnare alla memoria. Dalla sua poesia emergono i luoghi più reconditi dell'anima, la necessità di condividere gioie e dolori, sofferenze e slanci vitali. Un rapporto con se stessa e con gli altri in continua evoluzione alla ricerca di nuove emozioni, nuove verità di cui stupirsi, rimanere incantati, illusi, disillusi. Così come ogni artista vero dovrebbe fare. Perché l'Arte è incanto, stupore, meraviglia, capacità di emozionarsi. Flavia scrive sia in lingua che in vernacolo ed in entrambi i casi il ritmo e la forza espressiva trovano equilibri sottili, pregni di ragioni profonde, flussi di coscienza che coinvolgono i sensi, la morale, l'etica, l'istintivo desiderio del Bello e del Puro.     ...e chiovi.     L'acqua come elemento purificatore. Lacrime celesti che penetrano lentamente, si fanno strada tra le piaghe incancrenite, tra le coscienze distorte,  tra le ingiustizie, le prevaricazioni. Su tutto l'orrore che Flavia vorrebbe cancellare.  “Quante lacrime/ho versato, in questa vita mia/ che scivola/a volte/su sentieri irti di spine...”     Un abbraccio ideale a cingere l'intero genere umano e riportarlo ai principi di fratellanza. Il mare e il deserto sono temi che si propongono spesso nelle opere di Flavia Vizzari, in lei come in molti altri scrittori esercitano una fonte di ispirazione irresistibile. Il mare è lo specchio delle nostre inquietudini, ha una molteplice valenza simbolica, rappresenta la lotta e la sfida (“Il vecchio e il mare”, “La balena bianca”). Il confronto con la vita nei racconti di Conrad. Il mare che costringe all'attesa e annienta ne “I malavoglia”. Il mare e il deserto sono i due elementi che rappresentano la paura di un viaggio verso l'ignoto, da cui c'è il rischio di non approdare. Entrambi non hanno un punto di riferimento preciso. Il mare è omerico e biblico. É  vita e morte (l'acqua è sinonimo di vita, il naufragio sinonimo di morte). Il mare, come il cuore del poeta, sempre in bilico tra la tempesta e la speranza di nuovi orizzonti.

                                                                                     Salvo Zappulla (26-09-09)   

 

 

Presentazione del 9 gennaio 2010

al Salone degli Specchi - Provincia di Messina:

CON IL MIO MAESTRO D'ARTE NICOLA COMUNALE

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       Gentili signore, egregi signori, autorità,

 

       impegni sopravvenuti mi hanno costretto a disertare questa splendida manifestazione dedicata alla presentazione del libro “…e chiovi” della vostra concittadina Flavia Vizzari, una scrittrice che ha fatto della cultura  la colonna sonora della sua vita.

Tanti i suoi interessi nel difficile mondo della cultura, portati avanti con caparbietà e con sapienza. Dalla pittura alla poesia, il suo è un percorso che non conosce soste. Animatrice culturale, sa tenere viva la fiaccola del Sapere attraverso cenacoli, associazioni che vedono la partecipazione di esponenti della cultura dislocati in ogni parte d’Italia.

Come editore sono orgoglioso di aver conosciuto la vostra Flavia, e sono convinto che la nostra collaborazione non sarà limitata a questo prestigioso libro che stiamo presentando. Oggi scrivono in tanti: tanti i poeti, gli scrittori,  i saggisti, ma la qualità si conta sulla punta delle dita, e Flavia rappresenta la qualità, la sincerità, una donna innamorata della propria terra, di un amore che solo noi meridionali sappiamo donare.

La qualità trionfa sempre e la prova è data di tanti premi vinti da Flavia Vizzari, e da quest’ultimo primo premio del “Concorso Letterario Internazionale penna calamaio” prestigioso riconoscimento che ci inorgoglisce anche come editore del libro.

Ed ora permettetemi di aggiungere qualcosa sulle “Edizioni del Poggio”, una casa editrice nata qualche anno fa e che vanta un catalogo di oltre cento titoli. Tanti i manoscritti che ci pervengono e a tutti gli autori non facciamo mancare una nostra risposta anche se spesso è negativa. Questo perché la nostra onestà ci porta a non illudere coloro che vorrebbero pubblicare testi non sempre di un certo livello. Noi non illudiamo e preferiamo dire pane al pane. La nostra scuderia è composta da gente come Flavia Vizzari, Alfonso Chiaromonte, Geo Vasile, Biagio Russo, Mariacristina Speltoni, Chiara Vitetta ed altri ancora. Ciascuno di questi scrittori dà il meglio di se stesso con la poesia, il romanzo, il saggio.

Con le loro opere costoro dialogano con i lettori e questo perché, quando un libro arriva in libreria, apre il suo piccolo o grande mondo all’universo. Il libro non è solo degli autori ma di chiunque riesca a trovare in esso gli stimoli per meditare, criticare, confrontarsi.

E Flavia con le sue poesie penetra gli animi dei lettori, li fa pensare….

Non mi dilungo oltre perché non è giusto che chi è assente, parli tanto anche se per interposta persona, ma non mancherà il tempo in cui verrò in questa vostra splendida terra che io amo tanto. Sono da sempre stato convinto che il sud e in particolare la Sicilia, ha da offrire tanto all’arte e alla cultura. Questa convinzione viene confermata nel constatare la quantità e la eccellente qualità di opere che ci arrivano dalla vostra amata terra.

A Flavia i miei auguri più affettuosi e l’invito a continuare sulla strada che ha intrapreso. A tutti i presenti il mio saluto e quella della mia terra ricordandovi che la Sicilia e la Puglia, e in particolar modo la Capitanata sono legati da una storia comune nel nome di Federico II.

Buon lavoro e buona serata.

 

                                                               Giuseppe Tozzi  (presentazione a Me del 9-1-2010)

 

Prefazione alla Presentazione di "...e chiovi", di Flavia Vizzari

Palazzo della Provincia Regionale, Salone degli specchi - Messina
 


      “...e chiovi”. Sembra essere una constatazione fatalista che però non presuppone, nel contenuto, la rinuncia da parte di chi la pronunzia ad essere fruitore, soggetto e protagonista in un movimento vitale ed artistico che compendia trenta anni della Autrice Flavia Vizzari.

In “...e chiovi” uomo e natura si identificano incrociandosi in un unico contesto.
Il libro è diviso in tematiche, intercalate dall’intervento di amici chiamati a partecipare con un loro contributo, coinvolti alla stessa stregua dei lettori. Anche ciò denota, illustra e riassume la generosità artistica e personale di Flavia.

Ho letto ed assaporato il libro la scorsa estate in soli due giorni e, conoscendomi, vi assicuro che si tratta di un evento eccezionale.
Penso che chi scrive abbia un fondo, una base di egocentrismo.
Risulta però poeta agli occhi del lettore nella sua grandezza espressiva quando riesce ad ampliare il raggio dei propri sentimenti e delle visioni immergendosi nella poetica del mondo sensibile, qui espresso amabilmente da Flavia. (ALTA MAREA)

L’Osservazione; la contemplazione della natura, della spiritualità e del divino;
il dolore vissuto in modo cosciente e dignitoso come una realtà non separabile ed accantonabile del vissuto (IRTI DECLIVI); l’amore, il silenzio, la solitudine, la speranza, portano a delle riflessioni in cui ci si pone delle domande con la consapevolezza della difficoltà a trovare risposte esaustive, a volte forse neppure possibili se non suffragate da elementi di fede e di fiducia (CERCO).
Il Libro “E chiovi” è un viaggiare in un contesto omogeneo fra i pensieri e gli elementi di ispirazione nei quali la chiave di lettura è data da una profonda e realistica interiorità e, nello stesso tempo, dalla visione aulica del naturale che fa da cornice essenziale alla continua rappresentazione del vivere.

Chiudo il mio intervento con la migliore dedica che Flavia Vizzari ci potesse donare (CON MELODIA).


                                                                                        Pasquale Ermio   (
presentazione a Me del 09/01/10)

 

       In riconoscimento a Flavia Vizzari per la presentazione del suo libro "... e chiovi"

 

       Poche parole vorrei esprimere per celebrare, con quest'atto pubblico, l'ufficializzazione dell'entrata della poetessa Flavia nel mondo letterario istituzionale di Messina.

Non è che Flavia fosse prima di oggi fuori da questo mondo, ma è che oggi la città e la provincia, mi pare di potere affermare, na prendono atto ufficialmente.

Io credo che un'artista inizia ad essere tale già da quando prende coscienza che ama sinceramente l'arte. E Flavia, penso che possiamo essere d'accordo sul fatto che questo passo l'ha già dato più di 30 anni fa. Credo anche che il secondo passo per continuare a essere artista è quello di creare arte genuina o ricrearsi con l'arte che risuona le nostre fantasie. E Flavia, sappiamo che è da 30 anni che crea poesie genuine. Poi, credo ancora, che si può dare un terzo passo per entrare pubblicamente nella sfera degli artisti riconosciuti nei circoli professionali. E Flavia l'ha già dato (lasciando al margine, in questa manifestazione, la sua attività creativa nell'universo figurativo-visuale) in due ambiti: nel primo, partecipando in molti concorsi letterari e, nel secondo, pubblicando un libro di poesie sue.

Ma credo pure che c'è un quarto passo che si può dare come artisti ed è quello del riconoscimento istituzionale. Ma questo dipende anche dalla volontà degli amministratori della cosa pubblica. E questo passo importante si sta dando oggi, con questa iniziativa, in una sede ufficiale dell'amministrazione che governa la provincia di Messina.

Forse non sarebbe fuori luogo suggerire qui che l'Amministrazione Provinciale dovrebbe decidere di celebrare annualmente, in una data emblematica, il riconoscimento istituzionale degli artisti che si sono distinti, o si vanno distinguendo, per la loro creatività. Offrire un segno pubblico di riconoscenza a coloro che hanno dato anch'essi i passi già dati da Flavia. E, nello stesso tempo, come Flavia, hanno elevato il prestigio culturale della collettività provinciale, oltre ad averne arricchito il patrimonio artistico. Considero utile ricordare che tale patrimonio ci appartiene a tutti e tutti dovremmo sentirci orgogliosi di possederlo, e in dovere di tutelarne la conservazione e la diffusione dei messaggi più edificanti. Però a parte questa esortazione che invio agli amministratori pubblici, vorrei concludere questa breve intervento leggendo anch'io un sua poesia come personale ringraziamento a Flavia per il dono che ci ha regalato con questo libro. Naturalmente chiedo venia anticipatamente, se non riesco a cogliere nel suo vero spirito il messaggio della poetessa: (CON POCO).

                                                                               

                                                                                Nicola Comunale  (presentazione a Me del 09/01/10)

 

      

          Ciao Flavia ... ti confesso che è stato emozionante sfogliare il tuo libro " ... e chiovi"; ... mo ho deciso che me lo godrò come delle piccole pillole quotidiane ... ho letto la prima poesia e l'ho trovata realistica e descrittiva quanto un quadro ... ancora grazie!

                                                                                                                                                          Antonella Prantera da Milano (9 - 3 - 10)

* Grazie a te, Cugina*

      Posso dire che l'opera "... e chiovi" di Flavia Vizzari, nasce un po' per caso, un po' per un disegno superiore alle nostre facoltà quando in maniera immediata e naturale ci si rende conto che l'opera di una vita verte intorno ad alcuni temi, che da 30 anni sono, bene o male, sempre gli stessi. La naturalezza con la quale le liriche, in lingua ed in vernacolo, si alternano alla più longeva pittura, mostrano a tutto tondo l'estrinsecarsi dell'animo dell'artista che sia nella poesia come nella pittura ama farsi comprendere attraverso un linguaggio chiaro, diretto, preciso e senza mezzi termini. L'immersione nel mondo della poesia si verifica all'inizio forse un po' per gioco ma la dedizione che l'autodidatta poetessa mette nel voler imparare e far bene a tutti i costi produce a mio avviso un risultato dalle connotazioni molto intense, soprattutto nelle liriche in vernacolo che spesso sono addirittura sorprendenti e cariche  di valori e di significati che spesso possono sembrarci lontani, come nella poesia "Nta la cuntrada", una delle mie preferite dopo "E chiovi" che ormai è diventata un must ... così come invece veniamo travolti dalla descrizione assolutamente realistica di momenti particolari della vita dell'autrice, ad esempio nella lirica "Li mei 'stati"; i messaggi ed i linguaggi sono assolutamente cristallini e danno al testo una configurazione spiccatamente autobiografica.

                                                                                                                                                         Alba Terranova  (22-10-09)

www.peloro.it

 

     

       Leggendo il libro "... e chiovi" di Flavia Vizzari, mi sono ritrovata come sotto un acquazzone estivo, fresco e pieno di profumi, come a sentire l'amore, lo sgomento di tanti animi, come pure la passione sopita, l'estasi per la bellezza della natura. In questi versi, carichi di mare e salsedine, di vento e brezza cittadina, ho viaggiato lungo la nostra amata terra e lungo i vari stati d'animo presenti dentro ognuno di noi, felicità, rancore, pacatezza, dolcezza e tanta sensibilità. Un grazie a Flavia per avermi permesso di visionare il suo nobile animo! "Ti esorto a continuare."

                                             Marcella Gemelli  (06-11-09)

           

              ... ho letto il tuo libro "... e chiovi", e ci tenevo a dirti che mi è piaciuto molto. Soprattutto la prima e la seconda parte, le poesie che mi sono piaciute di più sono "Senza cielo", "Nota stanca", "Pi' tia" e "Mai" ... per fortuna sono riuscito a leggere le poesie in dialetto senza bisogno della traduzione che anche se è fatta bene, non rende mai quanto l'originale!

                                                                                     Maurizio Ioppolo (04-11-09)

 

                     

               Complimenti è dir poco, Flavia ! Ho letto, d'un fiato il tuo libro rubando un po' di tempo alla notte. Com'è mia abitudine ho messo dei foglietti nelle pagine dove ho "trovato" quei versi che, nell'immediato, mi hanno fatto vibrare di più. E' stato un primo approccio per creare quella giusta sintonia che, fra chi scrive e chi legge, ritengo sia necessaria. Sono ritornato, subito, là dove avevo lasciato il segno fra le pagine ed ho riletto con calma, assaporando e condividendo le tue emozioni cercando di "guardare" l'Amore, la Natura ed ogni altra "Cosa", con i tuoi stessi occhi. Purtroppo, in questi giorni, per motivi di "casa", ho poco tempo a disposizione. Ma, una due poesie al giorno, isolandomi dalla confusione che ho attorno, le rileggerò meditandole. Le parole che hai scritto, infatti, vanno meditate, "aspirate", "assorbite": non basta una lettura rapida e superficiale. Non posso e voglio spendere altre parole prima di completare la lettura dei tuoi versi, ma, mi sento di affermare che ogni parola che, con il cuore (si sente!), hai scritto è un autentico dono per chi ha ed avrà il privilegio di leggerti. Grazie di vero cuore.


                                                                                        Marco Giuffrida
(11-11-09)

 

                

                  Ho letto la presentazione di Giuseppe La Delfa del tuo libro, ove sono presenti alcuni versi, sono bellissimi, comunicano la tristezza di chi vorrebbe cambiare il mondo, ma non sa come fare! Le parole non bastano mai, ma ci vogliono anche se sono delle piccole gocce d'acqua nell'oceano del mondo!

                                                                                          Miriam Furfari (07-12-09)

 
                

                 Ho conosciuto Flavia solo dal "tratto", leggendo ciò che Le appartiene, dai commenti alle foto (in occasione del maltempo dello scorso Ottobre) ai suoi interventi al forum. La fortuna di aver incrociato il suo sguardo durante la consegna dei premi "Colapesce" al teatro V. Emanuele, mi ha confermato di avere davanti ... una donna con un grande spessore culturale ed un immenso amore per ciò che fa, legato ad una voglia di vita e di appartenenza al territorio che sarebbe solo di giovamento a chi avrà la fortuna di ascoltarla o leggerla.
Ad majora Flavia !.........AUGURI e Grazie !

                                                                                                                                                              Lillo Centorrino (10-01-10)

 

                

                  Carissima Flavia ho ultimato la lettura del tuo libro e devo rinnovare i complimenti per il tuo modo di essere nell'arte, sia nella pittura che nella poesia, si sente che vivi le tue emozioni con il cuore e così riesci a farle rinascere negli altri, bellissime le poesie in dialetto, a me piace tanto scoprire i vari dialetti, anche se io non lo scrivo volentieri, perchè in essi c'è tutta la nostra cultura, le nostre radici. Non so dirti altro che brava e grazie per il dono che ci dai. Ciao, Salvatrice.
                                                                    

                                                                                                                                                             Salvatrice Motta (09-05-10)

 

          

                            

 
 
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                                                                                                                                                   Grazie!